giovedì 19 febbraio 2009

Domani sarà una giornata normale,
di Michael Moutoy

Pamela non era una ragazza straordinaria, anzi, era abbastanza normale, nonostante si ritenesse un artista. Ancora stava cercando in quale settore artistico avesse talento: aveva provato a suonare il pianoforte e la chitarra ma i suoi vicini di casa le avevano sconsigliato di continuare la lezioni; si era messa a dipingere ma non ne capiva niente di disegno; si improvvisò anche poetessa ma quando regalò la sua prima poesia al ragazzo del momento, quello la mollò.
Il venerdì sera prendeva il motorino e si recava dalle parti di Trastevere, c’erano gli spettacoli che clown e cantanti e acrobati e attori regalano al pubblico delle piazze.
Capitava spesso che Pamela andasse fuori con amici suoi. Si sentiva molto sostenuta nel suo percorso artistico da loro. Purtroppo erano le uniche persone convinte che lei avesse talento.
Insieme a Monica, Pamela si sedeva sempre in prima fila, nella speranza che il clown ambulante la notasse al momento in cui avrebbe avuto bisogno di qualcuno del pubblico. Solo che quelli finivano sempre per chiamare dei bambini. Pamela si arrabbiava e cominciava a criticare lo spettacolo.

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