mercoledì 2 luglio 2008


Al ritorno dalla discoteca, dopo aver sudato tutte le pailletes al ritmo di La isla bonita (erano gli anni ‘80), aprendo piano la porta al buio per non svegliare la nonna curiosa che gli avrebbe fatto l’interrogatorio del dopo discoteca, tipo “chi c’era? quanti eravate? e come ballate? ma come? ballate ognuno per conto suo?” etc etc, andarono verso la scatola della Timberland per accertarsi che Picca Piccion stesse bene, ma con sorpresa non c’era più.


(da Picca Piccion, di Anna Bosco)


L’odore del sudore di quegli uomini si mischia a quello del grasso dei macchinari. Li conosce, eppure non riesce a ricordare i loro nomi. Forse la coscienza non vuole scivolare nel terrore. Evitare di nominarli può essere una scappatoia.
“Dài, muoviti” dice quello con pochi capelli e le unghie lunghe e sporche “ce li abbiamo tutti addosso, avant’e’ retro”. L’altro, secco e giallo, annuisce e non dice niente. Continua a grattarsi la testa, poi si spolvera via la forfora guardandosi un po’ dietro le spalle, per essere certo che è caduta. Poi ricomincia da capo. Suona un cellulare. Risponde senza parlare. Ascolta e richiude. Sul display un numero di un paese estero lontanissimo. Il rumore comincia come un ronzio, e poi si fa largo e profondo. Roberto sa cos’è. Sa qual è il suo risultato.
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da "L'uomo perfetto"

(..) Mauro aveva begli occhi, e lei pensava di amarlo.
Antonio era stato il suo primo amore, e quel legame forte non intendeva spezzarsi. Giulio era simpatico, brillante e galante, come un uomo d'altri tempi. Impossibile farne a meno. Riccardo era sexy, arrapante in maniera incredibile, con qualcosa di magnetico nel suo modo di guardarla. Luigi la faceva ridere. Salvatore era un uomo maturo, niente a che vedere con gli altri. Era saggio e le faceva un po' da padre.
Carlo scopava da maestro. Nicola era stimolante per la sua cultura, la sua intelligenza e quella conoscenza delle cose che la lasciava a bocca aperta.
Martino la corteggiava da anni in maniera tenerissima, scrivendole lunghe mail e rinunciando a tutte le altre donne per un minuto con lei. Le sembrava giusto premiarlo, seppure di tanto in tanto.

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